L'Associazione Disabili Visivi nata nel 1970 per riunire i radioamatori ciechi, oggi è un'associazione nazionale, senza scopo di lucro, di promozione sociale e culturale dei non vedenti ed ipovedenti. Ha esteso le proprie attività in tutti i settori tecnologici che si prestano ad incrementare l'autonomia e l'integrazione sociale dei disabili visivi italiani.
Essere cieco, "a ben vedere", può anche offrire dei piccoli vantaggi: ad esempio quello di non subire il pugno allo stomaco di chi ha visto sullo schermo un carro armato russo sterzare decisamente per schiacciare frontalmente un'automobile e tutti i suoi occupanti.
Ma le descrizioni aggirano l'organo della vista e penetrano direttamente nel cervello, scatenando emozioni profonde.
A una settimana dall'inizio di questo assurdo film catastrofico, chi scrive si rende conto di non averlo ancora accettato nella sua terribile realtà. E non perché non creda alle notizie, alle immagini scioccanti che gli vengono descritte, ma perché il subconscio lo rifiuta e lo vorrebbe confinare nella finzione cinematografica delle serate televisive.
Molto probabilmente non si tratta di un disorientamento isolato, ma anzi se ne possono notare i sintomi in molti comportamenti disforici di personaggi noti, sia del mondo politico che di quello civile, come anche nell'opinione pubblica.
Potrebbe esserne un esempio la recente disputa circa l'opportunità o meno di confermare la conferenza su Dostoevskij, che il Prof. Paolo Nori doveva tenere presso l'Università La Bicocca di Milano e che è stata prima confermata, poi frettolosamente annullata a furor di social media, e infine giustamente ripristinata, ma rimandata di un mese con la richiesta all'oratore di parlare anche di uno scrittore ucraino, come per rispettare una discutibile par condicio! Ben comprensibile a questo punto è stato il definitivo rifiuto dell'accademico.
Ma il disorientamento non è da individuare tanto in questo comportamento ondivago, quanto nelle motivazioni in parte logiche, ma proprio per questo, pleonastiche, con cui si è voluto motivare il triplo cambio di programma. In realtà, sarebbe stato sufficiente spiegare che i responsabili non hanno avuto neppure il tempo di ragionare sulla illogicità o meno di scaricare la vendetta sul mostro sacro della letteratura russa, ma che hanno reagito d'istinto come può fare un pacifico cittadino che dentro un luogo civile, come un museo, riceve improvvisamente un pugno in faccia: arretra e si mette in difesa, cercando disperatamente di capire cosa sta succedendo.
Al contrario, sui social prevale la psicologia di massa e la folla, di fronte all'attacco imprevedibile, reagisce con la rabbia cieca e il linciaggio.
Questa, a nostro avviso, potrebbe essere la ragione profonda dei due diversi comportamenti, ma, mentre quello delle istituzioni ha potuto riprendere rapidamente il sentiero della ragione, il magma ribollente dell'opinione pubblica impiegherà più tempo ad assorbire il colpo e a separare la responsabilità di un popolo, forse in gran parte ancora ignaro delle vere ragioni e dei terribili effetti dell'aggressione in corso, da quella di chi sta commettendo dei crimini di guerra.
Ah, se potessimo svegliarci dall'incubo!
Giulio Nardone
Essere cieco, "a ben vedere", può anche offrire dei piccoli vantaggi: ad esempio quello di non subire il pugno allo stomaco di chi ha visto sullo schermo un carro armato russo sterzare decisamente per schiacciare frontalmente un'automobile e tutti i suoi occupanti.
Ma le descrizioni aggirano l'organo della vista e penetrano direttamente nel cervello, scatenando emozioni profonde.
A una settimana dall'inizio di questo assurdo film catastrofico, chi scrive si rende conto di non averlo ancora accettato nella sua terribile realtà. E non perché non creda alle notizie, alle immagini scioccanti che gli vengono descritte, ma perché il subconscio lo rifiuta e lo vorrebbe confinare nella finzione cinematografica delle serate televisive.
Molto probabilmente non si tratta di un disorientamento isolato, ma anzi se ne possono notare i sintomi in molti comportamenti disforici di personaggi noti, sia del mondo politico che di quello civile, come anche nell'opinione pubblica.
Potrebbe esserne un esempio la recente disputa circa l'opportunità o meno di confermare la conferenza su Dostoevskij, che il Prof. Paolo Nori doveva tenere presso l'Università La Bicocca di Milano e che è stata prima confermata, poi frettolosamente annullata a furor di social media, e infine giustamente ripristinata, ma rimandata di un mese con la richiesta all'oratore di parlare anche di uno scrittore ucraino, come per rispettare una discutibile par condicio! Ben comprensibile a questo punto è stato il definitivo rifiuto dell'accademico.
Ma il disorientamento non è da individuare tanto in questo comportamento ondivago, quanto nelle motivazioni in parte logiche, ma proprio per questo, pleonastiche, con cui si è voluto motivare il triplo cambio di programma. In realtà, sarebbe stato sufficiente spiegare che i responsabili non hanno avuto neppure il tempo di ragionare sulla illogicità o meno di scaricare la vendetta sul mostro sacro della letteratura russa, ma che hanno reagito d'istinto come può fare un pacifico cittadino che dentro un luogo civile, come un museo, riceve improvvisamente un pugno in faccia: arretra e si mette in difesa, cercando disperatamente di capire cosa sta succedendo.
Al contrario, sui social prevale la psicologia di massa e la folla, di fronte all'attacco imprevedibile, reagisce con la rabbia cieca e il linciaggio.
Questa, a nostro avviso, potrebbe essere la ragione profonda dei due diversi comportamenti, ma, mentre quello delle istituzioni ha potuto riprendere rapidamente il sentiero della ragione, il magma ribollente dell'opinione pubblica impiegherà più tempo ad assorbire il colpo e a separare la responsabilità di un popolo, forse in gran parte ancora ignaro delle vere ragioni e dei terribili effetti dell'aggressione in corso, da quella di chi sta commettendo dei crimini di guerra.
Ah, se potessimo svegliarci dall'incubo!
Giulio Nardone
L’Associazione di Volontariato Museum ODV, riprende le “Conversazioni sull’Arte.. ma non solo”. Di seguito il calendario degli incontri virtuali:
MERCOLEDI’ 9 MARZO ALLE ORE 16,30 in collaborazione con l'Associazione Museum, Conversazioni sull’Arte…ma non solo, con Maria Raffaella Di Maio ” Michelangelo e la Sistina: una storia di rivalità, scontri, passioni all’origine di un grande capolavoro"
Tramite App Zoom cliccare sul seguente link https://zoom.us/j/94663488353
Tramite telefono digitare il numero 06 9480 6488 e inserire il codice riunione 94663488353#
L’Associazione di Volontariato Museum ODV, riprende le “Conversazioni sull’Arte.. ma non solo”. Di seguito il calendario degli incontri virtuali:
MERCOLEDI’ 9 MARZO ALLE ORE 16,30 in collaborazione con l'Associazione Museum, Conversazioni sull’Arte…ma non solo, con Maria Raffaella Di Maio ” Michelangelo e la Sistina: una storia di rivalità, scontri, passioni all’origine di un grande capolavoro"
Tramite App Zoom cliccare sul seguente link https://zoom.us/j/94663488353
Tramite telefono digitare il numero 06 9480 6488 e inserire il codice riunione 94663488353#
Apprendere dalla pandemia di COVID-19 e andare verso le migliori pratiche che garantiscano il loro pieno esercizio.
La Fondazione Orizzonti Sereni - FONOS Onlus è una Fondazione nata nel 1994 per cercare una risposta ai molteplici interrogativi che si presentano alle persone con disabilità, in particolare agli adulti e alle loro famiglie. Risposte basate sul rispetto della piena personalità della persona con disabilità, del suo diritto alla massima qualità di vita nonché alla tutela dei suoi diritti umani.
Un gruppo di ricerca internazionale promosso dall'Università Canadese di Laval, coinvolgendo ricercatori canadesi, francesi ed italiani sta conducendo un'indagine sul tema "Diritti delle persone con disabilità nel contesto di una crisi
sanitaria: apprendere dalla pandemia di COVID-19 e andare verso le migliori pratiche che garantiscano il loro pieno esercizio".
per rilevare la presa in carico delle persone con disabilità da parte dei servizi sanitari, socio-sanitari, socio-assistenziali e sociali durante il primo anno di diffusione della pandemia da COVID-19, e in particolare durante il periodo che va da marzo 2020 a marzo 2021.
Una delle prime azioni è la costruzione di una mappatura, il più dettagliata possibile, dei disagi che l'interruzione dell'erogazione dei servizi ha provocato nella vita delle persone con disabilità e di chi presta loro assistenza e cura.
Il link al questionario rivolto alle persone con disabilità è il seguente:
https://forms.gle/n7wqMazKWFSkGi828
Per il gruppo di ricerca è importante far emergere il carico sproporzionato di problemi che questa fascia di popolazione ha vissuto nel primo anno della pandemia (area temporale su cui si è concentrata la ricerca) ed è importante dare la parola alle persone con disabilità.
Alla fine della ricerca i risultati saranno presentati in un webinar nazionale.
Apprendere dalla pandemia di COVID-19 e andare verso le migliori pratiche che garantiscano il loro pieno esercizio.
La Fondazione Orizzonti Sereni - FONOS Onlus è una Fondazione nata nel 1994 per cercare una risposta ai molteplici interrogativi che si presentano alle persone con disabilità, in particolare agli adulti e alle loro famiglie. Risposte basate sul rispetto della piena personalità della persona con disabilità, del suo diritto alla massima qualità di vita nonché alla tutela dei suoi diritti umani.
Un gruppo di ricerca internazionale promosso dall'Università Canadese di Laval, coinvolgendo ricercatori canadesi, francesi ed italiani sta conducendo un'indagine sul tema "Diritti delle persone con disabilità nel contesto di una crisi
sanitaria: apprendere dalla pandemia di COVID-19 e andare verso le migliori pratiche che garantiscano il loro pieno esercizio".
per rilevare la presa in carico delle persone con disabilità da parte dei servizi sanitari, socio-sanitari, socio-assistenziali e sociali durante il primo anno di diffusione della pandemia da COVID-19, e in particolare durante il periodo che va da marzo 2020 a marzo 2021.
Una delle prime azioni è la costruzione di una mappatura, il più dettagliata possibile, dei disagi che l'interruzione dell'erogazione dei servizi ha provocato nella vita delle persone con disabilità e di chi presta loro assistenza e cura.
Il link al questionario rivolto alle persone con disabilità è il seguente:
https://forms.gle/n7wqMazKWFSkGi828
Per il gruppo di ricerca è importante far emergere il carico sproporzionato di problemi che questa fascia di popolazione ha vissuto nel primo anno della pandemia (area temporale su cui si è concentrata la ricerca) ed è importante dare la parola alle persone con disabilità.
Alla fine della ricerca i risultati saranno presentati in un webinar nazionale.
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La Fondazione Orizzonti Sereni - FONOS Onlus è una Fondazione nata nel 1994 per cercare una risposta ai molteplici interrogativi che si presentano alle persone con disabilità, in particolare agli adulti e alle loro famiglie. Risposte basate sul rispetto della piena personalità della persona con disabilità, del suo diritto alla massima qualità di vita nonché alla tutela dei suoi diritti umani.
Un gruppo di ricerca internazionale promosso dall'Università Canadese di Laval, coinvolgendo ricercatori canadesi, francesi ed italiani sta conducendo un'indagine sul tema "Diritti delle persone con disabilità nel contesto di una crisi
sanitaria: apprendere dalla pandemia di COVID-19 e andare verso le migliori pratiche che garantiscano il loro pieno esercizio".
per rilevare la presa in carico delle persone con disabilità da parte dei servizi sanitari, socio-sanitari, socio-assistenziali e sociali durante il primo anno di diffusione della pandemia da COVID-19, e in particolare durante il periodo che va da marzo 2020 a marzo 2021.
Una delle prime azioni è la costruzione di una mappatura, il più dettagliata possibile, dei disagi che l'interruzione dell'erogazione dei servizi ha provocato nella vita delle persone con disabilità e di chi presta loro assistenza e cura.
Il link al questionario rivolto alle persone con disabilità è il seguente:
https://forms.gle/n7wqMazKWFSkGi828
Per il gruppo di ricerca è importante far emergere il carico sproporzionato di problemi che questa fascia di popolazione ha vissuto nel primo anno della pandemia (area temporale su cui si è concentrata la ricerca) ed è importante dare la parola alle persone con disabilità.
Alla fine della ricerca i risultati saranno presentati in un webinar nazionale.