L'Associazione Disabili Visivi nata nel 1970 per riunire i radioamatori ciechi, oggi è un'associazione nazionale, senza scopo di lucro, di promozione sociale e culturale dei non vedenti ed ipovedenti. Ha esteso le proprie attività in tutti i settori tecnologici che si prestano ad incrementare l'autonomia e l'integrazione sociale dei disabili visivi italiani.
Prenotazione obbligatoria 48 ore prima della data dello spettacolo , indicare il vostro nominativo e quello degli accompagnatori.
Per prenotazioni tramite mail :
Tramite cellulare al numero 328-2435950 ANCHE CON MESSAGGIO VOCALE su whatsapp.
Giovedì 31 marzo - ore 20.30 TEATRO STORCHI - Modena
"L'ATTESA"
Di Remo Binosi
Regia Michela Cescon
Con Anna Foglietta e Michela Cescon
Il testo risulta capace di un coinvolgimento cui è difficile rimanere indifferenti: nonostante l'azione sia ambientata nel ‘700, temi e contenuti restano tuttora universali
Il linguaggio è originale e sorprendente, con una naturale vis comica che garantisce una presa certa sul pubblico, paragonabile a quella dei testi di Goldoni e di Eduardo.
Domenica 10 aprile - ore 15.30 TEATRO BONCI - Cesena
"IL DELITTO DI VIA DELL'ORSINA"
Di Eugène Labiche
Adattamento e regia Andrée Ruth Shammah
Con Massimo Dapporto, Antonello Fassari, Susanna Marcomeni
Un uomo si sveglia e si ritrova uno sconosciuto nel letto, entrambi hanno una gran sete, le mani sporche e le tasche piene di carbone ma non sanno perché, non ricordano niente della notte precedente. Da un giornale apprendono che una giovane carbonaia è morta quella notte,
si fa strada l’idea che i due abbiano commesso quell’efferato omicidio. Profondamente diversi l’uno dall’altro – uno ricco, nobile, elegante e l’altro rozzo, volgare, proletario – i due uomini adesso devono confrontarsi con quello che credono di aver fatto.
Martedì 12 aprile - ore 21.15 TEATRO DELLA REGINA - Cattolica
"IL BERRETTO A SONAGLI"
Di Luigi Pirandello
Regia Gabriele Lavia
Con Gabriele Lavia, Federica di Martino, Francesco Bonomo
Ciampa, umile scrivano che ricorre alla follia per mantenere la facciata di rispettabilità del suo triste matrimonio, è il primo dei grandi personaggi pirandelliani che si prende un’amara rivincita dalle umiliazioni di una vita.
Ingressi: Ridotto per non vedente/ipovedente
Omaggio per accompagnatore
NEL CASO NON VI FOSSERO PRENOTAZIONI IL SERVIZIO DI AUDIODESCRIZIONE NON VERRÀ REALIZZATO.
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L’Associazione di Volontariato Museum ODV, riprende le “Conversazioni sull’Arte.. ma non solo”. Prossimo incontro virtuale
MARTEDI’ 22 MARZO ALLE ORE 16,30 in collaborazione con l'Associazione Museum, Conversazioni sull’Arte…ma non solo, con la dott. Michele D’Eboli ” Guernica di Pablo Picasso"
Tramite App Zoom cliccare sul seguente link https://zoom.us/j/96533105325
Tramite telefono digitare il numero 06 9480 6488 e inserire il codice riunione 96533105325#
L’Associazione di Volontariato Museum ODV, riprende le “Conversazioni sull’Arte.. ma non solo”. Prossimo incontro virtuale
MARTEDI’ 22 MARZO ALLE ORE 16,30 in collaborazione con l'Associazione Museum, Conversazioni sull’Arte…ma non solo, con la dott. Michele D’Eboli ” Guernica di Pablo Picasso"
Tramite App Zoom cliccare sul seguente link https://zoom.us/j/96533105325
Tramite telefono digitare il numero 06 9480 6488 e inserire il codice riunione 96533105325#
Non mi sembra giusto dirti "addio", con quel significato definitivo di separazione e distacco, senza limiti e senza confini.
Mi viene spontaneo dirti "arrivederci" in una dimensione meno tragica e crudele di quella che hai lasciato a noi.
Mi mancheranno terribilmente le telefonate con cui discutevamo sulle soluzioni da adottare per risolvere sia i problemi quotidiani di mobilità autonoma e sicura dei disabili della vista, ma anche sulla validità di soluzioni a problematiche meno assillanti sul piano della vita di ogni giorno, ma ugualmente fondamentali per la completezza della personalità umana, per assicurare a tutti le pari opportunità anche nel settore della conoscenza delle opere d'arte figurative.
E già avverto il vuoto che mi attende fra un mese, a Pasqua, quando si interromperà la tradizione trentennale dello scambio di auguri per le Festività natalizie e pasquali, con quei messaggi mai banali o stereotipati, ma sempre intrisi della tua profonda spiritualità cristiana.
L'unica consolazione è il sapere che ti è stata risparmiata la sofferenza di una lunga malattia e che il tuo trapasso è avvenuto mentre sognavi e voglio credere, come si legge anche in pubblicazioni scientifiche, che nel sogno ti sia apparsa l'abbagliante luce dell'Eterno e che tu abbia imboccato la via luminosa di cui parlano i redivivi.
Riposa in pace mio caro amico.
Giulio Nardone.
dal Corriere della Sera del 15/03/2022
FIRENZE. Era cieco fin dalla nascita ma sapeva guardare lontano. Da ragazzo amava giocare con il meccano e tutto ciò che è tecnologia lo ha sempre affascinato: girava con il suo computer portatile con la barra in braille, negli anni Settanta aveva ideato in collaborazione con l'UICI e l'IBM un corso per programmatori ciechi, dieci anni dopo un programma all'avanguardia per trascrizioni professionali. A Firenze si era battuto per i semafori intelligenti e per i percorsi tattili nei musei, come quello degli Uffizi.
Antonio Quatraro, consigliere nazionale ed ex presidente regionale della Toscana dell'Unione italiana ciechi e ipovedenti, presidente regionale dell'Irifor (l'istituto per la ricerca, la formazione e la riabilitazione) se ne è andato nel sonno domenica notte, a 76 anni.
"Una persona di rara cultura e disponibilità" lo ricorda il sindaco di Firenze Dario Nardella. "Dalle iniziative di sensibilizzazione contro i problemi della vista agli interventi urbani migliorativi della vita delle persone disabili, ha sempre rappresentato un valido interlocutore".
Era nato a Foggia, aveva studiato prima a Roma conseguendo il diploma di pianoforte e la maturità classica, e poi a Firenze dove si era laureato in Storia e filosofia. Ha insegnato musica, sostegno e tiflologia (scienza che studia le condizioni e le problematiche delle persone con disabilità visiva), aveva imparato l'inglese, il francese ed il tedesco. Quartaro era apprezzato per le sue competenze, ma anche per il garbo e la determinazione con cui portava avanti le proprie iniziative per le persone con disabilità, dall'abbattimento delle barriere (architettoniche e mentali) in città, alle opere "da toccare" nei musei, all'inclusione scolastica.
"Ha collaborato strettamente con le Gallerie per concepire e realizzare tante iniziative e progetti tesi a favorire l'accesso e la fruizione del museo alle persone ipovedenti e prive di vista" commenta il direttore degli Uffizi, Eike Schmit. "Abbiamo perso un amico e una persona che aveva dedicato la sua vita all'impegno per gli altri".
Per l'assessore al Welfare di Firenze Sara Funaro "se ne va un professionista serio che ha dedicato la sua vita impegnandosi per i più fragili, svolgendo un'attività importante al fianco delle persone con cecità e ipovedenti".
Per l'onorevole Rosa Maria Di Giorgi "era un amico, pieno di energia, vivace, generoso, competente. Grazie alla sua tenacia e alla sua lungimiranza abbiamo avviato tanti progetti che avevano al centro il valore della dignità umana, di qualsiasi persona, centrati sulla valorizzazione delle differenze. Con Quatraro la disabilità era sempre un ponte, mai un muro".
I funerali si terranno domani [16 marzo} alle 15 alla chiesa Parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio a Campo di Marte. La sua famiglia ha espresso la volontà di non ricevere fiori, ma donazioni a favore della Unione italiana ciechi ed ipovedenti.
di Ivana Zuliani
Ottobre 2020: "Da dopodomani i ristoranti, gli alberghi, i negozi e i locali di spettacolo resteranno chiusi; vietati gli assembramenti". Sgomento delle categorie interessate: "E noi che ci facciamo con le scorte alimentari, con il personale aggiuntivo assunto e con i biglietti già venduti?"
Durante tutto il corso degli ultimi due anni, il settore produttivo del Paese, appoggiato da molta parte dell'opinione pubblica, ha costantemente criticato il Governo, o meglio, i Governi che si sono succeduti, per aver preso decisioni immediate e senza sufficiente preavviso sulle misure
ritenute necessarie per contenere l'espansione della pandemia.
Critiche comprensibili, tanto che a un certo punto le variazioni delle regole, rese necessarie dall'aumento dei contagi, si sono fatte decorrere dal lunedì successivo alla data del DPCM.
Ma ciò ha comportato che nell'ultimo fine settimana ancora libero da restrizioni i ristoranti fossero strapieni, si facesse a spallate sui marciapiedi dei centri storici deputati allo shopping e nella romana Campo dei Fiori e sui Navigli milanesi si celebrassero ammucchiate di giovani con lo spritz in mano e intenti a scambiarsi effusioni del tutto normali in periodi normali, ma sicuramente molto pericolose per il contagio. Risultato: una netta impennata dei ricoveri, delle terapie intensive e dei decessi dopo le due settimane di incubazione e di rilevazione. E' il classico "chiudere la stalla quando i buoi sono fuggiti".
Nelle fasi cicliche opposte, quando la pandemia è in calo, gli stessi soggetti si lamentano perché il Governo non ha ridotto le restrizioni una settimana prima dell'inversione della tendenza per consentire la programmazione delle riaperture, come se si trattasse di un evento prevedibile a data fissa.
Ma il maggiore pericolo sta nell'incomprimibile reazione emotiva della gente che, malgrado i ripetuti richiami a "mantenere alta la guardia", interpreta come un "liberi tutti" l'eliminazione dell'obbligo delle mascherine all'esterno o la riapertura delle discoteche. E la televisione mostra i balli di piazza e le discoteche strapiene alla faccia del limite prescritto.
Ed è allora che la natura, che non legge i decreti e che se ne frega se lì c'è scritto che la pandemia è in calo, segue le sue leggi e ti provoca la quinta ondata.
Speriamo che non sia così, ma adesso, ad aggravare la situazione, c'è anche il pericolo rappresentato dai poveri profughi di guerra spesso non vaccinati e che, nel migliore dei casi e alla barba del distanziamento sociale, hanno viaggiato per un giorno e una notte in quindici in uno scompartimento ferroviario per sei persone.
Ma chi ci avrebbe mai detto che a questo punto il Covid-19 lo avremmo dovuto considerare il minore dei mali!
Giulio Nardone
Le immagini che ci arrivano dalla finestra aperta al mondo sulla nostra parete dallo schermo del televisore non sono firmate da un famoso regista, ma catturate spesso di nascosto usando un telefonino.
Tuttavia sono molto più tragiche di qualsiasi film catastrofico mai diffuso nelle sale cinematografiche o nei circuiti televisivi.
Ma forse alla maggior parte degli spettatori, sia giovani che adulti, si richiede un notevole sforzo di concentrazione per immedesimarsi e cogliere la differenza fra l'origine dei due tipi di immagini, gli "effetti speciali" incredibilmente realistici, e le riprese di scene di vita attuale.
Chi scrive, invece, anche soltanto attraverso i suoni che riceve dal teatro di guerra e dai luoghi di distruzione, viene ripiombato istantaneamente dalla memoria a lungo termine a rivivere le esperienze vissute quando aveva otto anni; immagini e rumori che in tutti questi decenni non si sono mai riaffacciati a mordere lo stomaco e a far riaffiorare il sudore gelido della paura, sensazioni che si credevano sepolte per sempre nel provvidenziale oblio del tempo.
E invece, ecco, come se a quei tempi fossero esistiti apparecchi digitali, riemergere dalle sinapsi più profonde le registrazioni ad alta fedeltà e ad alta definizione.
Ecco il silenzio irreale in cui cerca di nascondersi una città dopo che si è spento l'eco dell'ultima sirena dell'allarme aereo, con le nostre orecchie spasmodicamente tese a cercare di cogliere il primo ronzio sordo e intermittente dei motori di centinaia di "fortezze volanti", accompagnandolo poi con estrema concentrazione nella sua inesorabile crescita, ma sperando di cogliere il momento in cui inizia a diminuire in intensità e ad abbassarsi di frequenza, segno che la rotta della formazione non passa sopra di noi.
Ma poi c'è una volta in cui il crescendo non si attenua e anzi diventa un rombo assordante che si percepisce anche come vibrazione dentro di noi, mentre il compatto tessuto sonoro comincia ad essere traforato dalle raffiche tamburellanti della contraerea di batterie sempre più vicine, fino a esplodere nel fragore di quella installata sul tetto del palazzo accanto al nostro. E a quel punto sappiamo che dobbiamo sintonizzare l'udito su una frequenza ben più acuta, che buca incredibilmente come uno spillo il frastuono assordante, crescendo di intensità: e ciascun sibilo è una bomba che sta cadendo dal cielo verso una destinazione casuale .
E ci auguriamo di poter udire il boato che, dalla sua forza e dalla maggiore o minore compressione dell'aria nel nostro stomaco, ci farà capire a che distanza è caduta. Già, perché se non sentissimo il boato, ciò significherebbe per noi la fine di tutto.
Meditate gente, perché mentre state leggendo ci sono milioni di persone come voi, come i vostri genitori, come i vostri figli, che si trovano nella situazione di quel bambino che aveva otto anni il 19 luglio 1943 e non si può sapere se è o no un vantaggio il fatto che se a colpirli non sarà una bomba, ma un missile, non avranno neppure il tempo di avere paura e di recitare l'ultima preghiera.
Giulio Nardone
Presidente nazionale Associazione Disabili Visivi
Prenotazione obbligatoria indicando il proprio nominativo e quello degli accompagnatori tramite mail all'indirizzo:
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Domenica 13 marzo - ore 15.30 TEATRO ALIGHIERI - Ravenna
"LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE"
Dal romanzo di Mark Haddon
Regia Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani
Con Daniele Fedeli ed Elena Russo Arman
La commedia segue le peripezie di Christopher, un quindicenne con la Sindrome di Asperger che decide di indagare sulla morte di Wellington, il cane della vicina.
Martedì 15 marzo - ore 20.45 TEATRO COMUNALE - Russi
"ZIO VANJA"
Di Anton Cechov
Adattamento e regia Roberto Valerio
Con Mimosa Campironi, Pietro Bontempo, Giuseppe Cederna, Federico Dondi, Vanessa Gravina, Massimo Grigò, Elisabetta Piccolomini
In una tenuta di campagna c'è una tavola apparecchiata per il tè sotto ad un vecchio pioppo. Poco più in là, dondola un’altalena ma l'atmosfera tranquilla e serena non rispecchia il tumulto disordinato dei cuori. La vita quotidiana viene stravolta dall’arrivo ...
Lunedì 21 marzo - ore 21.00 TEATRO COMUNALE LAURA BETTI - Casalecchio di Reno
"NEL TEMPO CHE CI RESTA"
Testo e regia César Brie
Con Marco Colombo Bolla, César Brie, Elena D’Agnolo, Rossella Guidotti, Donato Nubile
Un cantiere abbandonato a Villagrazia,tra le lamiere appaiono delle figure.
Sono le anime di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, Agnese Piraino Leto e Tommaso Buscetta, il pentito di mafia.
La lotta alla mafia, le vittime, i tradimenti, i pensieri, le vicende personali e pubbliche, la trattativa, l’isolamento, le menzogne, il senso di dovere e l’amore si intrecciano in questa ricostruzione di ciò che è accaduto e di ciò che continuerà ad accadere.
Giovedì 24 marzo - ore 21.15 CINEMA TEATRO MAC MAZZIERI - Pavullo
Venerdì 25 marzo - ore 21.00 TEATRO MASSIMO TROISI- Nonantola
"ANIMALI DA BAR"
Regia Alessandro Tedeschi, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti
Con Beatrice Schiros, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Pier Luigi Pasino, Paolo Li Volsi
Un bar abitato da personaggi strani: Sei animali notturni, illusi perdenti, che provano a combattere, nonostante tutto, aggrappati ai loro piccoli squallidi sogni, ad una speranza che resiste troppo a lungo.
NEL CASO NON VI FOSSERO PRENOTAZIONI IL SERVIZIO DI AUDIODESCRIZIONE NON VERRÀ REALIZZATO.
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